Mark Zuckerberg ha recentemente chiesto l’intervento dell’amministrazione Trump per opporsi alle sanzioni dell’Unione Europea, definite come protezionismo mascherato da regolamentazione antitrust. Negli ultimi vent’anni, l’UE ha imposto oltre 30 miliardi di dollari in sanzioni ai giganti tecnologici statunitensi come Meta, Google e Amazon.
Le Critiche alle Politiche dell’UE
In un’intervista al podcast The Joe Rogan Experience, Zuckerberg ha sottolineato:
- Il valore strategico delle Big Tech americane: Le ha definite essenziali per la supremazia tecnologica degli Stati Uniti.
- Le sanzioni come barriere: Ha paragonato le multe dell’UE a un dazio che penalizza l’innovazione americana.
- Critiche all’amministrazione Biden: Ha accusato il governo uscente di non aver fornito supporto adeguato per contrastare queste normative.
Un esempio citato da Zuckerberg riguarda la multa di 797 milioni di euro inflitta a Meta nel 2024 per presunte violazioni delle regole pubblicitarie.
Cambiamenti Strategici in Meta
Negli ultimi mesi, Meta ha adottato una serie di cambiamenti significativi:
- Fine del fact-checking: Il programma di verifica delle informazioni di terze parti è stato sostituito con le “Note della Comunità,” un sistema simile a quello di X (ex Twitter).
- Chiusura dei programmi DEI (Diversità, Equità e Inclusione): Una decisione presa per adeguarsi al nuovo contesto legale e politico, e che riflette un allineamento con l’agenda deregolamentare repubblicana.
Un Approccio Rinnovato
Queste decisioni segnano un possibile avvicinamento tra Meta e l’amministrazione Trump, soprattutto considerando le critiche dei Repubblicani in merito a presunti bias politici della piattaforma. Zuckerberg sembra voler sfruttare questa nuova alleanza per contrastare le normative europee e garantire un futuro più stabile per il settore tecnologico americano.
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